Ho appena scoperto che devo assolutamente tornare a Torino a breve per la mostra dedicata agli origami ospitata nelle storiche cantine di Palazzo Barolo. Origami, Spirito di Carta – la rappresentazione dei mondi nelle forme naturali e tangibili così come nelle proiezioni astratte: l’antica arte dell’origami è un esercizio di riproduzione in miniatura del cosmo.
Con il termine orìgami, infatti, si intende l’arte di piegare la carta (折り紙 o-ri-gami, termine derivato dal giapponese, ori piegare e kami carta) e, sostantivato, l’oggetto che ne deriva. Esistono tradizioni della piegatura della carta anche in Cina (Zhe Zhi” 折纸), tra gli Arabi ed in occidente.
La mostra, inaugurata il 14 dicembre 2013 e visitabile fino al 16 febbraio 2014, propone oltre 300 origami in esposizione: una ricca gamma di opere e stili di artisti noti a livello nazionale e internazionale.
Video didattici e installazioni multimediali arricchiscono il percorso. La mostra offre inoltre numerosi eventi, conferenze ed opportunità didattiche per le scuole. Non solo l’esposizione è anche “uscita dalle sale”, declinandosi nella “sezione off – origami e la città” con “Agorà”, la scultura dell’artista Alessandro Sciaraffa realizzata piegando un enorme foglio di carta d’alluminio, con l’aiuto di centinaia di studenti, fino a raggiungere la forma di un grande cubo. La performance si svolgerà l’8 gennaio in Piazza San Carlo sempre a Torino.
Questa mostra ha anche un catalogo, 272 pagine a colori con oltre 400 fotografie e testo Italiano/Inglese edito da Yoshin Ryu (ed è acquistabile a prezzo ridotto presso il bookshop). Il catalogo dell’esposizione “raccoglie testi su passato, presente e futuro dell’Origami e le fotografie di tutte le opere esposte nella mostra.
Curiosando on line ho scoperto che esiste un Centro Diffusione Origami, con tanto di direttivo, convegni annuali e proposte didattiche oltre a mille tutorial su come fare origami e blog di appassionati. Personalmente questa arte mi ha sempre affascinato. La pazienza, la dedizione, la creatività espressa anche attraverso oggetti semplici che nascondono – quasi timidamente – la loro intrinseca complessità e precisione, portano con sè un che di commovente e di pregno di senso. La cura necessaria alla realizzazione di un bel origami (anche del più semplice aeroplanino) significa anche attenzione e impegno, una forma quasi rituale. Proprio questa è l’origine per altro dell’origami.
L’origine remota degli origami si fa risalire al I secolo dopo Cristo con l’invenzione della carta. Quello che oggi è spesso considerato solo (ed erroneamente uno svago da bambini), era, alloraa, appannaggio di un élite, un bene prezioso, riservato ad usi in ambito religioso e cerimoniale. I primi origami non erano un hobby, ma un modo per riprodurre figure simboliche in contesti rituali. Ecco secondo me quella ritualità gli origami l’hanno sempre mantenuta. Non voglio mancare a questa mostra e non vedo l’ora di sfogliare il catalogo. Agli amici torinesi consiglio le conferenze. Tra tutte sono ancora in calendario queste due conferenze (una è proprio oggi alle 17!):
Domenica 26 gennaio 2014 ore 17,00
“Origami architettura e design. Piegare per la comprensione della forma e della rappresentazione” a cura delle Dottoresse Ursula Zich e Simona Gallina, DAD Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di Torino.
Domenica 9 febbraio 2014 ore 17,00
“Origami come mezzo di relazione: Esperienze di confine” a cura di D’Ario Pedruzzi, Educatore, Spazio Autismo Bergamo Onlus.
Qui sotto uno splendido servizio del TG1 Storia sulla esposizione “Origami, Spirito di Carta” a Torino e sull’evento del 8 gennaio 2014:
“Agorà” è la scultura a forma di cubo derivata dalla piegatura “corale” di un gigantesco foglio di alluminio disteso e ripiegato da oltre 300 persone nella storica Piazza San Carlo di Torino. Ecco cosa è successo l’8 gennaio: