Il sodalizio tra Urban Experience e il Dipartimento Educazione del MAXXI è sempre più forte e sentito. Proprio per questo ci piace l’idea di rilanciare l’interessantissimo debutto in prima nazionale, avvenuto il 19 ottobre, del nuovo lavoro di Riccardo Caporossi, Mendel, prodotto dalla storica coppia del teatro di ricerca in Italia, Club Teatro Rem & Cap Proposte. Sempre il 19 ottobre, prima del debutto, si è svolto Il Cammino degli Invisibili, installazione-performance ideata da Riccardo Caporossi: un “cammino” dal Teatro Valle Occupato, altro luogo a noi molto caro, al MAXXI, proprio per porre al centro dell’attenzione chi non ha voce in capitolo.

Mendel prende spunto da un breve racconto di Stefan Zweig, Mendel dei libri, la storia di un uomo che forse non ha letto tutti i libri, ma tutti li conosce. Un eccelso e superbo collezionista di un mondo parallelo. Un mondo di carta per una figura disegnata con un filo di matita, cui si sovrappone la stesura compatta della sagoma di Solingo (personaggio-maschera inventato e interpretato da Riccardo Caporossi). Mendel è un bibliomane che vive in un caffè di una città, soltanto per i suoi libri. Come casa un tavolo. Non compare mai sulla scena. Due personaggi ne evocano la presenza  e ne ripercorrono da testimoni la storia: il signor Z. e la Custode della toilette, mentre nella galleria 5 del MAXXI trasformata in una “metafisica” Sala Giochi, interagiscono due giocatori di biliardo, due giocatori di scacchi, sei giovani camerieri che stanno provando una recita sul tema della guerra.La composizione scenica tende all’essenziale: un biliardo con la sua lampada, un tavolo quadrato sotto cui si accalcano pile di libri, una figura umana evocata da un paio di scarponi a terra e una cappello sulla verticale. Appeso a un chiodo, un grande cappotto con le tasche piene di libri.