Non avrei mai pensato di poter riscontrare una tale aderenza caratteriale tra me e una tipologia specifica di gatto e invece è successo. All’arrivo di Omero in casa, per la solita curiosità che mi contraddistingue, ho fatto varie ricerche. Premetto che la scelta della sua adozione non è affatto dipesa dalla razza di appartenenza. Omero infatti era al gattile La Muratella di Roma e si portava addosso tutti i segni del suo abbandono. Primo fra tutti la mancanza di un occhio o meglio la presenza di un ochhio “morto”, dettaglio che ha inibito molte famiglie a sceglierlo per l’adozione. Per me è stato “love at first sight” un pò come riassume questa immagine.

love

 

Mi è bastato un secondo per innamorarmi di lui! Ci siamo scelti a vicenda e amati da subito. Dopo però mi sono documentata perchè Omero, che è un certosino, possiede delle caratteristiche caratteriali davvero particolari e volevo capire se erano del tutto sue in quanto appartenente ad un “tipo” o singole.

Intanto le sue origini. Il gatto certosino è una delle razze feline più antiche. È stato importato in Francia dall’Oriente dai cavalieri templari nel 1100 circa dalle regioni montuose della Turchia e dell’Iran. La leggenda narra che i Crociati che tornavano dalle spedizioni in Terra Santa venivano ospitati nelle certose. Per sdebitarsi con i monaci dell’ospitalità offerta, regalarono loro una coppia di gatti dall’esotico mantello grigio-blu. Avevano la fama d’essere dei grandi cacciatori di topi, per questo i monaci iniziarono ad allevarli, allo scopo di proteggere i granai e le scorte alimentari, come pure per evitare la distruzione di preziosi manoscritti.Il Certosino è stato allevato, in epoca moderna, a partire dagli anni trenta da due signore francesi, le sorelle Léger. Iniziarono ad allevare dei gatti blu che erano numerosi in un’isola dell’Atlantico. Pochi anni dopo la loro gatta Mignonne fu dichiarata all’esposizione di Parigi il più bel gatto Certosino del mondo. Nello stesso periodo si è sviluppato un allevamento di gatti blu nella zona del massiccio centrale francese, ed erano decisamente più robusti di quelli di origine atlantica. Beh che dire? Favola? Leggenda? Comunque una bella storia.

E se si consulta il dizionario in effetti la voce certosino accomuna molti temini: monaco appartenente all’ordine fondato nel 1084 da s. Brunone, uomo che fa vita assai ritirata, nome di un liquore, specie di panforte bolognese, locuz. avv. alla certosina, al modo dei certosini e razza di gatto dal pelo grigio-azzurro: gatto certosino.

certosinoPassando al carattere ho scoperto che per definizione il certosino è molto affettuoso, estremamente legato alla sua famiglia e con una forte personalità. “È un gatto molto leale e la sua maturità si dimostra fin dalla tenera età: infatti è equilibrato, non soffre la solitudine, si affeziona alla famiglia e non alla casa, per cui accetta ben volentieri gli spostamenti. Non tende a essere territoriale, dunque si relaziona facilmente con altri animali domestici. È attivo ed estroverso, si concede facilmente ai giochi, ma è lui a scegliere da chi farsi coccolare. Di natura comunque indipendente, accetta le coccole ma non gradisce essere preso in braccio o essere “strapazzato”, vi farà capire lui quando è in vena affettuosa o meno. Tende a legarsi di più ad un membro della famiglia in particolare. Accompagna volentieri a passeggio il suo padrone e lo segue per casa, prestando molta attenzione a tutto ciò che faccia. Come tutti i gatti ama il calore, quindi d’inverno gradisce molto dormire ai piedi del letto del suo padrone, svolgendo così anche la sua funzione cane da guardia”.

Wow Omero è proprio così. Io non ho mai creduto fino in fondo all’oroscopo o alle classificazioni. Ma in questo caso il mio è proprio un certosino: affettuoso, con una forte personalità, giocherellone, leale, e – incredibile ma vero – assulamente segugio nel seguirci passo passo e nel difenderci. Insomma ho individuato la mia anima gemella felina, e voi?