Era dal Festival Internazionale del Film di Roma che aspettavo di vedere questo film.  Ho avuto infatti la fortuna e il piacere di intervistare, insieme agli studenti di Video Design e Sound Design dell’Area Cinema e New Media IED Roma, Jean-Pierre Jeunet per Alice nella Città, sezione autonoma e parallela del Festival. La pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo “Le mappe dei miei sogni” (The Selected Works of T.S. Spivet) di Reif Larsen. Jeunet mi ha raccontato che durante il suo primo incontro con Reif Larsen l’autore gli ha detto che quando aveva visto al cinema Amélie si era sentito come se qualcuno gli avesse frugato nei pensieri. Tra i due, nonostante età e background diversi, è nata subito una forte complicità. Reif Larsen ha infatti seguito l’intero progetto, andando sul set e ha fatto anche la comparsa. Il lavoro – lunghissimo – di adattamento da libro a film è stato realizzato dallo stesso regista insieme all’amico Guillame Laurent e la traduzione in inglese è stata curata da Fred Cassidy.

Qui sotto la nostra intervista al regista.

 

 

Il film è stato ideato da subito in 3D proprio perchè Reif Larsen ha accompagnato il testo con piccoli disegni a margine (cartine, mappe urbane, schizzi, ritratti, appunti) ed era normale per Jeunet che questi stessi elementi apparissero nel film come staccati e quindi, attraverso il 3D, come fluttuanti in sala.

 

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In ogni caso – proprio come in Amélie – gli effetti speciali del film sono totalmente al servizio della storia e della poesia portati sullo schermo. Sì perchè una delle cose che a me ha emozionato di più – in questa sorta di cimitero delle idee che ci circonda – è stata proprio la storia e come questa è stata raccontata.

Personalmente ho trovato questo film un capolavoro, di racconto, di sceneggiatura, di regia, di interpretazione, di fotografia, di effetti speciali

 

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T. S. Spivet ha dieci anni e vive in un ranch sperduto nel Montana insieme ai genitori e alla sorella Grace. T.S. Aveva un gemello, Layton, morto in un incidente con il fucile. Layton giocava a fare il cowboy, tutto muscoli e lazo. T.S. invece ha un’intelligenza superiore alla media, raccoglie dati e sperimenta. Ha inventato la macchina a moto perpetuo e ha spedito i suoi progetti. Un giorno il telefono squilla. L’istituto Smithsonian vuole conferirgli il premio Baird e T.S ora deve andare a Washington D.C. a ritirarlo. Nessuno ovviamente sa che lui è soltanto un bambino. Così, alle quattro della mattina, inizia l’avventura a bordo di un treno merci.

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è un viaggio al contrario, da ovest verso est, in antitesi con il mito da frontiera americana, una sorta di ritorno all’origine in cui il distacco dalla famiglia rigenera relazione, un percorso quasi spirituale e silenzioso di accettazione della perdita. Ma è anche un viaggio immerso in una natura meravigliosa che il 3D rende quasi palpabile.

Gli interpreti del film sono fantastici a partire dal protagonista  Kyle Catlett che è davvero prodigioso (anche se all’inizio ha rischiato di essere scartato dal regista perchè T.S. dovrebbe avere 12 anni mentre Kyle di anni ne aveva 9 ma ne dimostrava al massimo 7), Helena Bonham Carter favolosamente calzate nei panni della mamma scienziato (per lei Jeunet ha scritto una parte su misura), Callum Keith Rennie il melanconico padre cowboy (noto ai più per la sua parte nella serie tv Californication), Niamh Wilson nei panni dell’eclettica sorella di T.S., Jakob Davies nei panni del fratello – defunto – Layton e una bravissima Judy Davis nella parte della sottosegretaria dello Smithsonian Institution (parte che sarebbe dovuta andare nell’ordine a Kathy Bates e Robin Williams prima di lei) fino all’immancabile Dominique Pinon.

 

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Jeunet di solito lavora sempre con gli stessi professionisti per quello che riguarda il settore tecnico: Nathalie Tissier (trucco), Madeline Fontaine (costumi), Aline Bonetto (scenografia) ma per questo film ha cambiato il direttore della fotografia scegliendo Thomas Hardmeier e ha scelto il compositore Denis Sanacore. Entambi sono stati selezionati dopo una lunga ricerca di Jeunet su Internet :)

Qui sotto il trailer del film, che in Italia dovrebbe uscire a marzo.

 


Lo straordinario viaggio di T.S Spivet racconta un’America dimenticata, lirica e meravigliosa. Un’America sconfinata, ripresa poeticamente grazie ad una tecnica 3D sempre funzionale alla narrazione. Un mondo descritto attraverso gli occhi di un piccolo genio. Assolutamente da vedere.