Non tutti sanno che a Roma c’è un Museo meraviglioso, il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’, conosciuto anche come il MNAO da chi lo conosce. Io per esempio mi sono imbattuta in questo luogo affascinante solo un anno fa e grazie a Stefania Vannini, la Responsabile del Dipartimento Educazione del MAXXI, che aveva collegato il MAXXI allo MNAO per una mostra di Arte Indiana.
Al momento, e fino al 5 marzo, il Museo ospita la mostra “Il Principe e la sua ombra. Burattini e marionette tra Oriente e Ocidente dalla Collezione di Maria Signorelli”: un’esposizione di ombre, burattini, marionette, pupi e fantocci. La mostra oltre ad offrire una ricca panoramica su un’importante forma di teatro giudicata superficialmente “popolare”, tende a sottolineare come le pratiche costruttive, le tecniche di rappresentazione, la struttura e la morale dai semplici racconti ai copioni più complessi e financo i singoli personaggi si ritrovino con poche varianti in Oriente come in Occidente.  Accanto agli esemplari orientali, le figure del teatro delle ombre, altissima forma di spettacolo, trovano posto alcuni preziosi esemplari della tradizione italiana, maschere legate alla Commedia dell’Arte, come Arlecchino e Pulcinella. Gli oggetti in mostra provengono tutti dalla storica raccolta di Maria Signorelli, eccezionale artista di grande sensibilità che nel 1937, lei scenografa e costumista, creò su richiesta della cantante Maria Amstad marionette che dovevano animare un concerto cn musiche di Mozart, Debussy ed altri a Palazzo Odescalchi a Roma. Dieci anni dopo, non con le marionette ma con i burattini, mezzo a lei più congeniale, fondò la Compagnia “L’Opera dei Burattini”, cui collaborarono, tra gli altri, Roman Vlad, Ennio Porrino, Alfredo Casella, Ennio Moricone per le musiche, Toti Scialoja, Ruggero Savinio, Paolo Tommasi per le scenografie, Lina Wertmueller, Carlo Verdone tra gli attori… Oltre a creare centinaia di burattini, Maria Signorelli, comprendendo il valore di questa forma d’arte che andava scomparendo, acquistò interi fondi, come quello della Compagnia dei Piccoli di Vittorio Podrecca, le preziose Marionette Triestine e i loro arredi, nonché testimonianze dei Teatri orientali (Turchia, India, Cina, Indonesia), formando così una tra le più importanti collezioni private al mondo. (Fonte delle descrizione della mostra: pagina del MIBAC dedicata)
In occasione della mostra il MNAO (via Merulana, 248) presenta: “Marionette indiane del Rajasthan Storia e leggenda di un’arte nomade” – Conversazione con Irene Salerno (Sapienza – Università di Roma) e concerto di musica tradizionale indiana con Rashmi Bhatt e Ashanka Sen. Sabato 18 gennaio alle ore 17.Una delle più note e affascinanti forme di teatro popolare del subcontinente indiano è nota con il nome di kathputli. Protagoniste sono marionette a filo che indossano abiti dai vividi colori nello stile del vestiario dell’epoca medievale, che rappresentano personaggi maschili, femminili e di animali. Le compagnie sono formate dal marionettista principale, il sutradhar, da un assistente, da un narratore-cantante, il bhagavat, e da diversi musicisti, tra i quali: un suonatore di tamburo, un percussionista (suonatore di piatti) e un suonatore di armonium; la musica, infatti, riveste un ruolo di grande importanza nel kathputli.

NB L’INGRESSO IN SALA È CONSENTITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI. Dalle ore 16.30 alle ore 17.00 si potrà usufruire del biglietto d’ingresso al Museo al prezzo ridotto di € 3,00