Palermo è una scoperta continua, non solo di vicoli, architetture, panni stesi, mercati, ma anche di colori, odori e soprattutto sapori. Come non spendere un post su due vere e proprie “istituzioni” palermitane: il panino con la milza (il cosiddetto “Pani ca meusa”) e quello con le panelle. Gli ambulanti e i chioschi che vendono cibo da strada sono infatti frequentatissimi, innanzitutto dagli stessi palermitani che li affollano a tutte le ore del giorno. Io ho avuto la fortuna (che voglio condividere con voi) di avere l’indicazione per la focacceria/friggitoria dei Fratelli Testagrossa, che non è famosa come L’Antica Focacceria S. Francesco (indicata su tutte le guide) ma che sicuramente batte tutti i posti provati per bontà, prezzo e frequentazione (solo palermitani e non turisti).
Questo luogo fantastico dove i mega panini con meusa o con le panelle costano 1,50 euro e 5 crocchette (divine) con patate 1,00 euro, si trova all’angolo di inizio della Via dei Cappuccini verso il centro a 400 mt dal Palazzo dei Normanni. Io non mangio carne quindi specifico che mi sono gustata (in gran quantità però) solo pane e panelle e crocchette di patate ma posso garantire anche sulla milza visto che mio marito l’ha mangiata ed è rimasto soddisfattissimo. Il panino con la “meusa”, avvolto in un foglio di carta da pane, in pochi secondi si riempie del grasso (sugna o “suimi”) in cui è stata cotta la carne di cui è imbottito. Ecco magari non è un piatto molto“light” ma pare sia delizioso.
Il panino con le panelle invece prevede una buona quantità appunto di panelle (la panella è una frittella di farina di ceci, preparata con farina di ceci, acqua e prezzemolo. La farina viene sciolta in acqua salata e viene girata con un mestolo fino a farla diventare una pasta cremosa, poi viene stesa su un piano, tagliata e poi fritta).
In tutti e i due i casi la tradizione vuole l’aggiunta di una spremitura di mezzo limone su ogni panino. Il risultato è sicuramente un pasto dal gusto indimenticabile e super economico. Not to be missed.