Playboy compie 60 anni e approda in edicola con una testimonial d’eccezione: la bellissima, super chiacchierata, scandalosa (dall’anoressia alla cocaina, dai party folli al matrimonio) Kate Moss, icona intramontabile che è riuscita a superare indenne le più feroci critiche e i più violenti attacchi di perbenisti, dietologi, femministe, mamme….insomma mi vien da pensare proprio un pò come la rivista Playboy, icona di bellezza e sensualità da sempre criticata per l’utilizzo della femminilità che però riesce, a 60 anni di distanza, a riconfermarsi come la rivista numero uno del panorama erotico mondiale (in particolar modo dopo la recentissima chiusura di “Penthouse”). Kate Moss si aggiunge alla lista delle bellissime che hanno posato per la rivista, da Marilyn Monroe a Eva Herzigova, da Naomi Campbell a Dita Von Teese, per citarne alcune. Il primo numero di Playboy infatti uscì negli Stati Uniti 60 anni fa, a dicembre del 1953, creato (a Chicago)  dall’allora 27enne Hugh Hefner (che aveva appena lasciato un lavoro come copywriter per il magazine Esquire) diventando in brevissimo tempo  il primo periodico mensile famoso a livello internazionale che conteneva fotografie di donne nude.

Non tutti sanno però che Playboy pubblicava e pubblica anche contenuti giornalistici “tradizionali”, articoli di costume e interviste, oltre a racconti brevi di scrittori come Vladimir Nabokov, Gabriel Garcia Marquez, Jack Kerouac e Chuck Palahniuk (a titolo esemplificativo) e importanti illustratori. Oggi la rivista fa capo alla Playboy Enterprises, società, di cui Hefner è tuttora presidente, quotata in borsa, responsabile anche di altri contenuti per adulti e pubblicazioni varie, per un giro di affari complessivo di 135 milioni di dollari l’anno.

Il famosissimo profilo della testa di un coniglio con un papillon da smoking fu disegnata dall’art director Art Paul e comparve a partire dal secondo numero. In poco tempo divenne il simbolo di Playboy e, negli anni a venire, di tutti gli altri prodotti del gruppo Playboy Enterprises.

 

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Nel 1953, fu proprio una biondissima e spumeggiante, as usual, Marylin che era da poco diventata una delle attrici più famose del mondo (quell’anno erano usciti Niagara, Gli uomini preferiscono le bionde e Come sposare un milionario, in cui recitava da protagonista). Era in realtà una foto tratta da un servizio di quattro anni prima, quando Marylin aveva 22 anni e non era ancora molto conosciuta, fatto dal fotografo statunitense Tom Kelley, che aveva poi rivenduto quelle fotografie a un editore che ne aveva fatto un calendario (senza citare il nome della protagonista degli scatti). Hefner ricomprò i diritti di quelle fotografie, e fu un grande successo: il primo numero di Playboy vendette poco più di 54 mila copie.

 

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Dopo 60 anni tocca ad un’altra bionda, che tra l’altro compirà  40 anni il 16 gennaio (ma chi lo direbbe mai???). Tocca infatti a Kate Moss, immortalata negli scatti d’autore di Mert Alas e Marcus Piggott e realizzati in collaborazione con Marc Jacobs, occupare la cover ed il servizio di 18 scatti in cui Kate indosserà il costume che ha fatto la storia delle conigliette di Playboy, prima di mostrarsi completamente senza veli. Insomma la super tormentata top che è riuscita nell’incredibile parabola del 2005 (quando il Mirror nel 2005 l’aveva sbattuta in prima pagina mentre sniffava e la storia logorante con il tossicodipendente Pete Doherty) da una carriera  che sembrava segnata (Burberry, Chanel e H&M l’avevano licenziata in tronco e lei era fuggita negli Usa) alla ripresa nel giro di qualche mese (tutti avevano dimenticato, il clamore della sua vita privata l’ha resa ancora più popolare e i brand che l’avevano licenziata l’hanno riassunta), è la protagonista di questo doppio compleanno (il suo e quello di Playboy): auguri a entrambi!

 

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Qui il video del backstage dello shooting: