Riccardo Luna ha inaugurato ieri i Talking IED 2014, presso l’Istituto Europeo di Design di Roma, con un intervento ricco di stimoli, appassionante, rabbioso in maniera costruttiva e pregno di contenuti. Quando si partecipa ad un talk e si esce pensando ma soprattutto quando si continua a riflettere sulle cose ascoltate, beh in quei casi si può parlare di un incontro riuscito. Avrei voluto poter parlare a lungo con Riccardo Luna a termine del talk. Ho seguito il suo percorso con vivo interesse da Wired in poi (per altro non rinnovando l’abbonamento a Wired da quando lui non era più direttore) e ieri ho visto in lui una passione e un desiderio di sperimentazione che sento miei e che spesso mi trovo a vivere in solitudine, senza mai smettere di provare. Il fatto di vedere di non essere soli e di vedere che quello che si sta portando avanti, lo stanno portato avanti anche tanti altri è fondamentale. In questo secolo di solitudine esistenzialista profonda,  l’uomo ha in mano questo strumento potentissimo e soprattutto democratico (internet) che permette di mettersi in rete e di conoscere, capire, formarsi, fare domande, dare le proprie risposte, raggiungere persone, ribattere, rilanciare, fare progetti. Ecco io ieri mi sono sentita meno sola. Un pò questo mi era già successo leggendo il suo libro “Cambiamo tutto”, che ha come sottotitolo la bellissima frase “La rivoluzione degli innovatori”, sottotitolo questo che riassume bene la rivoluzione, che sta abbattendo antichi vizi nazionali,  attraverso il mutamento del modo in cui si fa scienza, si condivide la conoscenza, si fa impresa, si creano posti di lavoro, si producono beni, si amministra la cosa pubblica. Non  casi isolati ma un movimento. Un movimento al quale mi sento di appartenere proprio perchè affonda le sue radici in concetti per me chiave: trasparenza, partecipazione, collaborazione, desiderio di mettersi in gioco e di farlo senza paura che le nostree idee vengano scippate ma piuttosto con il desiderio di confrontarsi e di rendere non solo fruile e appetibile un’idea ma di renderla realizzata, funzionante e collettivamente migliorabile.

Che Riccardo fosse un appassionato di “storie idee e persone che cambiano il mondo” e in particolare l’Italia, non è una novità. Detto tutto d’un fiato e senza respirare: ha fondato e diretto tre giornali: “Campus”, “Il Romanista” e “Wired”. Ha fatto un sacco di cose apparentemente scollegate, creando invece link incredibili: ha scritto per primo di Calciopoli, ha candidato Internet al premio Nobel per la Pace, dal settembre 2011 scrive di innovazione su La Repubblica, ha rubriche anche su Wired, Vanity Fair e Traveller, ha un blog su Il Post. Dal gennaio 2012 è presidente di wikitalia, associazione che si propone di diffondere trasparenza, open data e partecipazione nella politica italiana usando la rete. E’ coordinatore dell’Innovation Advisory Board di Expo2015 e membro del board di Oxfam e di Building Green Futures oltre che direttore responsabile di CheFuturo!. Ha curato e condotto le conferenze internazionali Happy Birthday Web, Makers e iSchool e il Next della Repubblica della Idee ed è co-direttore della European Maker Faire svoltasi, con un outstanding success, nel 2013 a Roma. Wow ce l’ho fatta. Ho sintetizzato, alla bene meglio, Riccardo Luna in 5 righe…da record :)

Ecco le riprese che ho fatto ieri durante il Talk (video editing di Giulio Pascali – CitymakersGT)