Quando ho iniziato ad interessarmi alla mindfulness non pensavo che avrebbe avuto un peso specifico così significativo nella mia esistenza. Sono sempre stata naturalmente attratta dal migliorare il mio stato di vita e da un pò mi interrogavo su come ridurre lo stress e lavorare per vivere al meglio il presente. Sì perchè in generale mi sembra che le nostre vite siano sempre ancorate profondamente al passato e rivolte incessantemente al futuro. Io poi sono autrice e vittima della continua ricerca di raggiungimento di un obiettivo e poi di quello successivo, in un perenne tentativo di conferme. Così quando ho letto una frase di Thich Nhat Hanh, mi sono fermata a riflettere e ho capito che volevo semplicemente vivere e – perchè no? – godermi il presente. La frase in questione è la seguente:

La pace è solo qui e adesso. E’ ridicolo dire: “Quando questo sarà a posto, allora potrò finalmente vivere in pace”. “Questo” cosa? La laurea, il lavoro, una casa, il pagamento di un debito? Pensando così, non avrai mai pace. C’è sempre un “questo” che viene dopo. Se non sei in pace in questo preciso momento, non lo sarai mai. Se vuoi davvero essere in pace, devi esserlo adesso. Altrimenti, ti culli nella vaga speranza di avere pace “un giorno o l’altro”. […]

La frase è tratta dal volume “Il sole, il mio cuore” (edito da Astrolabio Ubaldini nel 1990) e racchiude proprio quello su cui stavo riflettendo. Ed è così che mi sono avvicinata alla mindfulness, grazie al volume “Ritrovare la serenità” di Mark Williams, John Treasdale, Zindel Segal e Jon Kabat-Zinn. Un libro accompagnato da un cd di meditazioni guidate da Jon Kabat-Zinn.

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Nel testo i quattro studiosi spiegano perchè i nostri tentativi di liberarci dal malumore “ragionando” o “scuotendoci” ci facciano solo sprofondare maggiormente in una spirale discendente e come la mindfulness, la pratica della consapevolezza, possa invece spezzare il circolo di cronica infelicità o, semplicemente, farci sentire meglio.

La mindfulness è uno stato mentale,“una modalità dell’ essere, non orientata a scopi, il cui focus è il permettere al presente di essere com’è e di permettere a noi di essere, semplicemente, in questo presente” (Teasdale), che può essere coltivato e stabilizzato attraverso particolari tecniche. E’ uno stato mentale non concettuale, non-discorsivo, non-linguistico, e che soprattutto “apre” a degli insight che portano alla comprensione profonda del funzionamento della mente stessa.

Mindfulness, in ambito psicologico, significa essenzialmente infatti “consapevolezza” dei propri pensieri, azioni e motivazioni. E’ un concetto che deriva dagli insegnamenti del Buddismo (Vipassanā), dello Zen, e dalle pratiche di meditazione Yoga, ma solo ultimamente questo modello è stato assimilato ed utilizzato come paradigma autonomo in alcune discipline psicoterapeutiche.

Mindfulness è una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell’hic et nunc, in modo intenzionale e non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un’accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni. Migliorare questa modalità di prestare attenzione permette di cogliere, con maggiore prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. La padronanza dei propri contenuti mentali e degli stili abituali di pensiero (capacità di automonitoraggio e metacognizione) permette maggiori possibilità di esplorazione, espressione e cambiamento di tali contenuti.

 

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Il libro propone un programma, noto come terapia cognitiva basata sulla consapevolezza, o MBCT (mindfulness-based cognitive theraphy) ed esamina il potere (insospettabile) del vivere con piena consapevolezza il momento presente, sperimentando direttamente questa profonda trasformazione. Insegna inoltre a riconoscere due modalità di vita:

1. la modalità del fare: caratterizzata dalla “ruminazione” (rimuginare) e della modalità “pilota automatico” ovvero da una reazione automatica a qualsiasi cosa scateni una reazione. Una modalità questa volta a conseguire obiettivi prefissati.

2. la modalità dell’essere: caratterizzata dalla presenza mentale “qui ed ora”, dai sentimenti, dalle emozioni, insomma da una consapevolezza intenzionale, esperienziale e non giudicante. Una modalità questa che invece non si occupa del divario tra il modo in cui stanno le cose e il modo in cui vorremmo che fossero. La consapevolezza incarna l’avvicinamento: interesse, curiosità, benevolenza e compassione.

Un libro questo che mi ha cambiata profondamente e che non posso che consigliarvi mentre io continuo a studiare.