Ieri sera sono andata a vedere un gran film: Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel)  scritto, diretto e co-prodotto da Wes Anderson, ispirato alle opere di Stefan Zweig. Un film con un cast stellare (tra gli altri attori ricordo Ralph Fiennes, Edward Norton, Harvey Keitel, Willem Dafoe, Tilda Swinton, Owen Wilson, Bill Murray, Adrien Brody e Jude Law) ma soprattutto un film con una regia, una storia, una cura grafica, costumi e scenografie magistrali. Sul cast lascio la parola ai protagonisti:

 

 

Ma partiamo dalla storia. In un momento in cui siamo subissati dai remake, dalle riduzioni di romanzi o fumetti ecco Wes Anderson con una storia più rosa che noir, che come da sua ormai dichiarata caratteristica, osserva e racconta una saga familiare complessa, surreale e super colorata, passando attraverso vari generi: dalla commedia, al noir, all’avventura. La storia raccontata è quella del Grand Budapest Hotel nella Repubblica di Zubrowka e di come il suo proprietario, Zero Moustafa, l’abbia rilevato. Questa è la storia di un ricco imprenditore, di come lo è diventato, è la storia di un mestiere e dei suoi segreti, di un’amicizia, di un omicidio (e poi di altri omicidi), di un quadro, di rapporti familiari, è la storia della guerra, del razzismo, dell’amore, è la storia dell’arte dello scrivere una storia. In effetti, a ben pensarci, ciò che conta nei film di Wes Anderson non è tanto la storia, ma piuttosto come essa viene raccontata: gag strepitose (tra tutte la chiamata dei concierge di tutta Europa che ricorda un pò la chiamata tra i vari cagnolini della Carica dei 101), ritmo continuo, scenografie reali e scenografie di cartapesta, effetti speciali, spazi sovraccarichi di dettagli e vuoti assoluti (precipizi impossibili, mura da scavalcare in bilico sull’abisso con un forte senso di vertigine), costumi cromaticamente inseriti nel background, mille voci. Il film è un omaggio alla skrewball comedy anni 30-40, alla commedia raffinata, al thriller, il tutto immerso in colori pastello e in un’atmosfera talmente surreale da risultare perfettamente credibile. Nel video qui sotto, grazie a immagini e fotografie di backstage e ad alcune interviste, possiamo scoprire come è stato “costruito” l’hotel, dalle reference ai trucchi:

 

 

Un video davvero super interessante è quello pubblicato dalla Look Effects, l’azienda che ha lavorato agli effetti speciali del film. Il video, che potete vedere qui sotto,  mostra il lavoro digitale fatto in alcune scene del film per creare dettagli e ambientazioni con colori voluti dal regista.

 

 

 

Un’altra nota di merito va al lavoro della bravissima Annie Atkins che ha curato, insieme al production designer Adam Stockhausen e allo stesso Wes Anderson, la grafica creando un mondo “nuovo” – lo stato di Zubrowka appunto – per il quale serviva tutto: bandiera, banconote, poster, francobolli…tutto. Le reference utilizzate per questo curatissimo lavoro di creazione di un mondo immaginario sono state ovviamente tratte da grafiche e cartoline anni 30 dell’Europa dell’Est.

 

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Il film è stato scelto come Film d’apertura della 64ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino e ha vinto il Gran premio della giuria. Che altro aggiungere? Se non l’avete fatto correte al cinema a vederlo! E’ un film imperdibile che va di diritto ad arricchire la coloratissima e interessantissima filmografia di un grande regista.

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INFO

DATA USCITA: 10 aprile 2014 | GENERE: Commedia | ANNO: 2014 | REGIA: Wes Anderson | SCENEGGIATURA: Wes Anderson | ATTORI: Ralph Fiennes, Bill Murray, Saoirse Ronan, Tony Revolori, Jude Law, Owen Wilson, Tilda Swinton, Willem Dafoe, F. Murray Abraham, Adrien Brody, Léa Seydoux, Edward Norton, Harvey Keitel, Tom Wilkinson, Bob Balaban, Florian Lukas, Mathieu Amalric, Jeff Goldblum, Jason Schwartzman | FOTOGRAFIA: Robert D. Yeoman | MONTAGGIO: Barney Pilling | MUSICHE: Alexandre Desplat | PRODUZIONE: American Empirical Pictures, Indian Paintbrush, Scott Rudin Productions | DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox | PAESE: USA | DURATA: 99 Min