A volte bisogna essere fortunati per imbattersi nei luoghi magici, quei luoghi che riescono a coniugare bellezza, storia e storie, persone e sapori. Questo mi è successo varcando la soglia de Il canto del Maggio in località La Penna, la splendida osteria e locanda della famiglia Quirini (Mauro, Rosi e Simona) che sasso dopo sasso hanno rimesso in piedi il vecchio borgo della Penna Alta. Perchè questo magico borgo medievale era totalmente abbandonato a se stesso, come potete vedere da questa immagine:

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Dopo i faticosi lavori di ristrutturazione ecco cos’è diventato il borgo:

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E nel borgo troviamo il locale rustico in puro stile toscano. Il menù propone solo piatti toscani rivisitati in maniera geniale, tutti cucinati con ingredienti semplici, legati rigorosamente al territorio, con l’utilizzo dei nostri prodotti dell’orto. Non mancano i piatti di carne tra i quali spicco il Peposo alla Fornacina premiato con il Sole di Veronelli nel 2005 o il cinghiale all’uso delle Maremme con olive nere e peperoni arrostiti. La pasta fatta in casa con il sugo di l’ocio all’aretina e i famosi strozzapreti di ricotta e spinaci con fonduta di pecorino. Non manca una buona scelta di formaggi freschi e stagionati accompagnati da canditi e confetture prodotte in proprio. E devo consigliarvi anche le ottime zuppe e una selezione vegetariana da far venire l’acquolina in bocca (grazie alla presenza di Simona che come me è vegetariana).
L’orto si trova subito sotto l’antico borgo della Penna, qui vengono coltivate le piante e gli ortaggi cheservono per la preparazione dei  piatti. Le insalatine selvatiche che nascono spontanee o il radicchi, le patate, i pomodori, le melanzane e soprattutto le zucchine da fare in carpaccio nel mese di giugno.
Non mancano i faglioli zolfini, sempre presenti nella tavola toscana, oltre all’olio e alcuni frutti come alcuni frutti antichi come le mele Neste, la Francesca, la Rugginosa o le pere Coscia, Volpina, del Curato.
Con queste vengono preparate le confetture e i dolci da gustare all’Osteria.

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Ma come avete letto Il canto del Maggio è anche locanda e dispone di sette appartamenti dislocati nel borgo.

Questo posto è davvero stupendo. Mi sono ripromessa di tornarci in primevera per mangiare nel bellissimo giardino dove i tavoli si intersecano tra ulivi e piante antiche come l’acanto, l’assenzio e il melograno, tra le aiuole di erbe aromatiche, fragole, gelsomino e frutti di bosco che si accendono di luce quando il giardino si illumina al calare della notte tra stelle e canto dei grilli. Consiglio a tutti di fermarsi, di assaporare gli squisiti piatti e di chiaccherare con quasta famiglia che ha avuto una visione, l’ha seguita e ha realizzato un sogno.

In serata caricherò le due videointerviste realizzate da Giulio Pascali a Mauro Quirini che ci ha raccontato la sua visione, il suo progetto e la sua cucina.