Oggi è stato presentato il nuovo marchio del Maxxi ed ho avuto l’occasione di partecipare a questo evento. In attesa delle prime reazioni pubbliche parto con la mia: sono entusiasta! Per la progettazione del marchio il Maxxi si è affidato ad Inarea (agenzia leader in Italia che vanta fra i propri clienti anche tanti soggetti istituzionali e anche legati ad ambiti culturali, dalla Biennale di Venezia alla Camera Nazionale della Moda Italiana, Civita, la Rai, Unesco 2000). L’ottica scelta si contrappone nettamente alle linee guida dell’araldica industriale, per l’affermazione dell’idea che l’asset del marchio è patrimonio di chi in quel marchio si riconosce. Il Maxxi non è solo uno spazio statico che ospita contenuti ma un vero e proprio contenitore che contribuisce a generarli. Per questo, è stata definita un’identità che supera la logica del “marchio-firma” statico per diventare racconto, discontinuità che genera un dialogo attraverso un linguaggio dinamico. Il marchio Maxxi è formato dall’acronimo MA, che rimane costante, e dalle lettere XXI che, inscritte in un frame (di proporzione 16:9), cambiano, dando vita ogni volta a una diversa variazione tematica. La denominazione  ufficiale “Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo”, accompagna – in modo flessibile – il brand.

Il frame è una vera e propria finestra che permette di osservare un panorama sempre diverso, proprio a simboleggiare il divenire dell’identità aperta del Maxxi.