Ormai è passato tanto tempo dall’ultimo post ma ho deciso di rompere il ghiaccio con questa bella iniziativa portata avanti da Terra del Fuoco a Torino in vista del 7oesimo anniversario del 25 Aprile. Questa data così carica di significato quest’anno a Torino verrà ricordata anche per la restituzione alla cittadinanza di uno spazio davvero significativo storicamente per la città: la caserma Alessandro La Marmora di via Asti.

Costruita nel 1887-1888 con il nome di “Caserma Dogali”, tra il 1922 e il 1942 fu sede dei Bersaglieri ciclisti e venne intitolata ad Alessandro La Marmora.
Dopo l’8 settembre 1943 vi si stabilì il quartiere generale dell’Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, che aveva il compito di reprimere la lotta clandestina in città e provincia. Divenne luogo di detenzione e tortura dei sospetti conniventi con la Resistenza. Fu liberata dai partigiani la notte tra il 27 e il 28 aprile 1945. (ndr la descrizione è stata presa dal sito del Museo Diffuso di Torino)

Oggi alle 17, prima della tradizionale fiaccolata, è prevista un’assemblea pubblica dedicata al 25 aprile (qui l’evento Facebook).

Il titolo di questo post altro non è che la risposta dei ragazzi di Terra del Fuoco a chi ha scritto e detto che stavano occupando con un blitz la caserma: “Non stiamo occupando, ce ne stiamo occupando”.

Considerata la grande importanza storica e simbolica rivestita dalla Caserma di via Asti, questo percorso di riqualificazione e riutilizzo da parte della cittadinanza, grazie al lavoro di questi giovani volontari, ha anche lo scopo di rilanciare un dibattito sul futuro della struttura. Uno spazio che merita ricordo, rispetto e utilizzo. Purtroppo invece dopo  essere stato abbandonato per anni, negli scorsi mesi a seguito dell’accordo di programma fra Ministero della Difesa, Demanio e Comune, la caserma è stata venduta alla Cassa Depositi e Prestiti in attesa di una cessione definitiva a eventuali privati.

In questi primi giorni i ragazzi stanno risistemando lo spazio esterno e la lapide dedicata alle partigiane e ai partigiani che tra quelle mura persero la vita per consegnarci un paese libero e democratico. #iostoinviaasti