Carlo Frinolli, Direttore creativo e CEO di nois3 e docente presso l’Istituto Europeo di Design di Roma, è stato lo speaker italiano nel prestigioso parterre della WebExpo Conference di Praga 2013. Il talk di Carlo si è concentrato sul Visual Design thinking.

Ho provato a chiedergli di raccontarci un pò, di approfondire il metodo che ha proposto a Praga e che potrete vedere in queste sue slide.

Ecco cosa mi ha risposto:

“Nella mia esperienza esistono molte probabilità che un progetto si trasformi presto in un incubo. Quello che succede più spesso è che cominci a lavorare con molto entusiasmo, parli tanto con un cliente in fase di pre-sale, poi cominci a lavorare e le cose imprevedibilmente si incrinano. Quello che succede spesso è che non abbiamo costruito empatia. Sembra scioccamente retorico, ma è così. Succede che noi e i nostri clienti non condividiamo né lo scopo né il percorso (e siamo stati assunti per un breve periodo forse anche solo una settimana). Diventa quindi un problema e a volte un ostacolo. L’idea dietro questa presentazione è quella, banalmente, di costruire un rapporto con il cliente cercando di fargli capire il valore del lavoro che fate ed evitando incomprensioni. Lo si può fare parlando molto con un cliente, conoscendolo molto, facendogli tirar fuori socraticamente tutti i dati importanti per voi e che un brief non conterrà mai. Quindi guidandolo a spiegarsi quando parla di qualcosa che non conoscete, magari disegnando e ricambiando con dei vostri disegni per spiegare un concetto che per voi è quotidiano e per lui è poco meno di una supercazzola. Capirsi, in primis. E condividere, in secundis.

Condividere anche da remoto, tramite servizi come Pinterest o Gimmebar. E fin qui avete solo gestito il cliente.
Ma ricordiamoci sempre che i progetti che facciamo sono menage a trois.
Il vero obiettivo sono gli utenti, e questi il cliente un po’ li conosce, ma noi dobbiamo scovarli. Ricercarli. Conoscerli. Pensare con le loro teste. E affinare tutti i linguaggi creativi, visivi e comunicativi affinché non stiamo vendendo uno smoking a una squadra di rafting, ma una divisa adatta. Per costruire assieme un’identità visiva cosnsitente e strutturata, anche con la storia del cliente quindi è importante sapere per chi stiamo lavorando, e qual è stata la sua storia. I suoi contenuti. Anche per non commettere gli eventuali errori del passato.”
Queste riflessioni e metodologie possono essere un’efficace risposta a problematiche che affrontiamo quotidianamente, le ho trovate davvero stimolanti, vi invito a curiosare nelle slide e (perchè no) a contattare Carlo per maggiori info. Enjoy!